Conflict Minerals: cosa sono e quali normative li regolano

Materie prime critiche e implicazioni etiche

I Conflict Minerals (minerali da conflitto) sono materie prime essenziali per molte industrie, ma la loro estrazione è spesso legata a gravi violazioni dei diritti umani. I quattro metalli coinvolti – stagno, tungsteno, tantalio e oro (noti come 3TG) – provengono da aree instabili, dove il loro commercio può finanziare gruppi armati e alimentare conflitti.

Per contrastare questi fenomeni, diverse normative internazionali impongono alle aziende di verificare la provenienza di questi materiali e garantire una filiera responsabile.

Gestire i minerali da conflitto non è solo un obbligo normativo, ma rappresenta una scelta strategica per le imprese che vogliono operare in modo etico e sostenibile, riducendo i rischi legali e migliorando la reputazione sul mercato.

Consulenza per la gestione dei minerali da conflitto

Supporto per la conformità e la tracciabilità della supply chain

Navigare tra le normative sui Conflict Minerals può essere complesso, soprattutto per aziende con supply chain globali. Offriamo un supporto specializzato per aiutare le imprese a rispettare i requisiti imposti dal Dodd-Frank Act (USA) e dal Regolamento (UE) 2017/821.

Il nostro servizio copre:

  • Mappatura della catena di approvvigionamento, per identificare l’origine dei metalli 3TG
  • Verifica della documentazione richiesta, assicurando la conformità ai regolamenti
  • Due diligence sui fornitori, per garantire un approvvigionamento etico e legale
  • Strategie di sostenibilità, per integrare la gestione dei minerali da conflitto nelle politiche di responsabilità sociale

Un approvvigionamento trasparente e responsabile non è solo un obbligo, ma può trasformarsi in un vantaggio competitivo, rafforzando la fiducia di clienti, investitori e partner commerciali.

Normative USA e UE a confronto

Obblighi di tracciabilità e due diligence nella supply chain

Negli Stati Uniti, il Dodd-Frank Act (2010) impone alle aziende quotate in borsa di tracciare la provenienza di stagno, tungsteno, tantalio e oro, assicurandosi che l’approvvigionamento sia avvenuto nel rispetto della legge e dei diritti umani.

Questa normativa influisce anche sulle imprese europee, poiché i clienti statunitensi richiedono garanzie sulla provenienza dei materiali.

Nell’Unione Europea, il Regolamento (UE) 2017/821 impone obblighi di due diligence lungo tutta la catena di approvvigionamento per gli importatori di metalli 3TG nel territorio dell’UE.

Gestire la conformità a queste normative richiede:

  • Monitoraggio costante della supply chain
  • Collaborazione con i fornitori per garantire la trasparenza
  • Implementazione di sistemi di tracciabilità affidabili

Affrontare questa sfida con una gestione solida e trasparente non solo garantisce la conformità, ma permette alle imprese di consolidare la propria posizione sul mercato, dimostrando impegno verso la responsabilità aziendale e la sostenibilità.

Contattaci per una consulenza specializzata e scopri come trasformare la gestione dei minerali da conflitto in un'opportunità strategica per la tua azienda.

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